IPOTIROIDISMO: OUTCOME CLINICO DOPO SOSPENSIONE DELLA TERAPIA SOSTITUTIVA

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Introduzione
La terapia con ormoni tiroidei è ampiamente utilizzata nella pratica clinica, sia nella terapia dell’ipotiroidismo che, in casi selezionati, nel trattamento TSH-soppressivo della patologia nodulare della tiroide. Si stima che negli USA la levotiroxina (LT4) sia il secondo farmaco più prescritto (1) e il fattore che maggiormente contribuisce al suo ampio uso è il trattamento dell’ipotiroidismo subclinico.
L’ipotiroidismo subclinico è una condizione che interessa circa il 10% della popolazione generale in età adulta (2). Non vi sono evidenze univoche riguardanti i benefici del trattamento dell’ipotiroidismo subclinico. Se, da una parte, alcuni studi osservazionali hanno documentato un incremento del rischio di mortalitànell’ipotiroidismo subclinico non trattato, questo dato non è stato confermato da studi clinici randomizzati, soprattutto nella popolazione con età > 65 anni (3). Inoltre, va considerato il rischio di tireotossicosi iatrogena, soprattutto nella popolazione anziana, con conseguente aumento del rischio di aritmie, angina pectoris, osteoporosi e fratture (4).
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