Care colleghe e cari colleghi,
voglio innanzitutto ringraziare tutti i soci e il Consiglio Direttivo che due anni fa hanno votato la mia elezione a Presidente dell’AME.
È un grande onore e un grande impegno, al quale mi dedicherò con passione e con entusiasmo. Voglio innanzitutto ringraziare i Past President, a partire da Franco Grimaldi, che mi hanno preceduto in questo ruolo, per il prezioso aiuto e i suggerimenti che mi hanno fornito in più occasioni, e anche per la loro sempre attenta partecipazione attiva alla vita dell’AME. A loro va la stima e il rispetto di tutti noi, per avere saputo portare AME ai livelli di autorevolezza che tutti ci riconoscono.
Prima di comunicarvi quali saranno gli obiettivi dei prossimi due anni, voglio raccontarvi cosa ha rappresentato per me l’AME. Da quando tanti anni fa è mancato il dott. Piergiorgio Chiodini, il mio mentore, da cui ho imparato oltre al rigore scientifico, l’importanza di ascoltare il paziente e di ricordarsi sempre di guardare oltre la superficie degli eventi e delle persone per coglierne l’essenza, ho fatto fatica a trovare altri colleghi con cui confrontarmi attivamente. Ma la vita in AME mi ha aperto un’altra finestra sul mondo dell’Endocrinologia. Finalmente c’era uno spazio dove poter discutere e confrontarmi su tutti i temi scientifici di mio interesse e questo mi ha aiutato a capire che la medicina e l’endocrinologia in particolare, devono mettere sempre di più il paziente al centro.
La domanda che ci dobbiamo porre in ogni momento è: “ma siamo sempre sicuri di fare tutto e solo quello che realmente serve per portare il maggior beneficio possibile al nostro paziente?” Perché è questa la nostra missione e dobbiamo sempre ricordarcelo.
Dobbiamo anche riflettere sulle diverse modalità di gestione clinica e sulla innovazione, perché queste impattano in maniera significativa sulla generazione dei nuovi endocrinologi che la nostra Società è orgogliosa di formare e guidare.
Credo che l’obiettivo più difficile per un Presidente AME sia proprio questo: tradurre nella pratica le ipotesi teoriche e la strategia di gestione. Abbiamo un dovere verso i giovani endocrinologi che ci succederanno, trasmettere loro i valori più importanti della pratica professionale:
Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore. La formazione e la professionalità sono fondamentali per ogni attività medica e per essere competitivi non solo a livello italiano. Per questo mi prometto di coinvolgere sempre di più i nostri giovani, nel percorso formativo della Società, ascoltando il loro parere e il loro giudizio.
Oltre a questo, vorrei coinvolgerli anche nella fase maggiormente operativa, facendoli partecipare attivamente alla vita delle commissioni scientifiche di AME. Io per loro sarò sempre disponibile, ma allo stesso tempo chiedo anche di essere più attivi e propositivi: metteteci la passione, per far sì che la nostra società sia la vostra casa e che la formazione che ci impegniamo tutti quotidianamente a rendere più performante possibile contribuisca alla vostra crescita.
Ce la metterò tutta ed eserciterò il mio mandato con l’impegno che ho sempre messo nel mio lavoro. Lo farò con l’orgoglio di rappresentare una Società meravigliosa, la nostra. Per fare questo non sarò solo, ma sarò supportato nel lavoro quotidiano da quella che sarà un’ottima squadra costituita dal nuovo Consiglio Direttivo, dal Segretario e dal Tesoriere, e coadiuvato dalle nostre insostituibili segretarie Barbara ed Arianna, e dallo staff Tecnico informatico nelle persone di Roberto e Valerio, ai quali va il nostro più profondo ringraziamento.
Vi chiedo ora un momento di attenzione in più: chiedo a ogni socio AME il suo contributo. Mi piacerebbe che tutti noi insieme considerassimo l’AME un grande laboratorio dell’attenzione e della cura, in grado di occuparsi in maniera sistematica (con linee guida, consensus e protocolli di ricerca clinica) delle patologie più impegnative come il diabete o l’obesità, ma anche di quelle che vediamo tutti i giorni come quelle della tiroide, che richiedono un nostro continuo aggiornamento, senza dimenticare le malattie rare.
Per questi motivi, Vi chiedo di partecipare il più possibile alla vita della Società con proposte domande e visioni critiche. Solo così l’AME continuerà a crescere e a non deludere le aspettative.
E ricordando a tutti che la professione del Medico è bella, forse la più bella, vi saluto tutti.
Renato Cozzi, Presidente AME ETS
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