Il 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation (IDF), la federazione internazionale delle associazioni diabetologiche di oltre 160 Paesi, e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, allo scopo di accrescere la consapevolezza mondiale sul diabete mellito, promuoverne la cura e la prevenzione, tutelando la salute di coloro che ne sono affetti.
L’IDF ha stabilito come tema centrale per il triennio 2021-2023 “Access to diabetes care”, l’accesso alle cure per tutti e subito. La terapia del diabete mellito si è arricchita negli anni di sistemi di cura molto efficaci, non solo nel controllo della glicemia, ma anche dei principali fattori di rischio cardio-nefro-metabolici associati al diabete e nella prevenzione delle complicanze acute e croniche della malattia.
Nel mondo, tuttavia, ci sono milioni di persone con diabete mellito che non possono giovarsi di cure adeguate, perché appartenenti a Paesi a reddito medio-basso, proprio quelli in cui è maggiore la crescita della malattia con proiezioni esponenziali. Allo stato attuale si calcola che nel mondo ci siano 537 milioni di adulti con diabete, tre quarti dei quali vivono nei Paesi poveri: l’impossibilità per loro di poter essere curati adeguatamente è inaccettabile.
Quest’anno per la Giornata Mondiale del Diabete l’IDF ha aggiunto al tema dell’accessibilità alle cure per tutti quello dell’ ”Education to protect tomorrow”, l’educazione sanitaria per prevenire il diabete e proteggere il futuro delle persone con diabete, per renderle capaci di auto-gestire in modo consapevole e adeguato la propria malattia, educandole a un corretto stile di vita, all’uso dei farmaci e delle tecnologie, che hanno rivoluzionato la terapia del diabete ma purtroppo non sono accessibili a tutti e dovrebbero diventarlo al più presto.
Le persone affette da diabete trascorrono più del 95% del tempo a prendersi cura di sé e il supporto educazionale è fondamentale per migliorare l’aderenza alla cura, ridurre il carico delle complicanze acute e croniche e, soprattutto, prevenire la malattia nelle nuove generazioni, sempre più esposte per una serie di fattori sociali, economici e ambientali.
Per far questo, sono necessarie risorse maggiori di quelle oggi disponibili, che i Governi nei diversi Paesi del mondo debbono farsi carico di potenziare, investendo di più nella prevenzione e nella cura del diabete mellito.
L’Associazione Medici Endocrinologi e la Commissione Nazionale Diabete dell’AME si affianca alla Comunità Diabetologica Nazionale e Internazionale per dar voce e attuazione all’appello dell’IDF di aumentare la conoscenza di questa malattia cronica e invalidante, per prevenirla e per curarla, laddove già presente, garantendo un accesso rapido e globale alle cure migliori con un supporto educativo costante, al fine di ridurre il peso sociale e soprattutto personale, per chi ne è affetto.
Commissione Diabete
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