A cura della Commissione AME ETS Obesità
Il 4 marzo 2023 si celebra la giornata mondiale dell’obesità. Tanto è stato fatto in quest’ultimo anno, eppure siamo ancora lontani dall’obiettivo. L’obesità continua a crescere nei Paesi più sviluppati e in quelli emergenti. E’ possibile che il crescente benessere debba necessariamente tradursi anche in crescente disagio? C’è stata una trasformazione nelle ultime decadi: molti anni fa l’obesità era un “privilegio” di pochi, di chi poteva permettersi di mangiare più del necessario. Oggi la diffusa disponibilità di cibo ad alta densità calorica a basso costo ha creato un’offerta accessibile a molti; l’obesità, ormai, è più diffusa a livello degli strati socioeconomici più bassi della popolazione diventando non il privilegio di pochi ma il problema di molti con pesanti ripercussioni psicologiche, sociali e sanitarie.
È tutto questo inevitabile? Probabilmente no.
Sappiamo che l’obesità è il risultato di una complessa dinamica tra predisposizione genetica e ambiente. Oggi è necessario intraprendere un difficile percorso che possa modificare l’ambiente obesogeno e promuovere l’uso di famaci per l’obesità, ora sempre più efficaci e sicuri.
Un primo passo indispensabile è educare alla salute nelle scuole: l’educazione alla corretta alimentazione a partenza dalle generazioni più giovani può coinvolgere ed aiutare anche i genitori. È nelle prime fasi della vita che si gioca la partita, un bambino con obesità ha buone probabilità di diventare un adulto con obesità!
Dovremo portare la cultura del vivere sano a tutti i livelli e controllare la deriva alimentare con politiche mirate. Dovremo indurre un cambiamento culturale nella società attuando un cambio concettuale: non sempre ciò che è buono è sano, ma ciò che è sano è buono per crescere e vivere in salute.
Probabilmente questo cambiamento di percorso richiederà un lungo periodo, anche perché si scontra con importanti suggestioni pubblicitarie e con uno stile di vita che nel giro di pochi anni è diventato sempre più sedentario.
Nel frattempo il medico, l’endocrinologo in particolare, ha il compito di accogliere e assistere i pazienti con obesità, educarli a uno stile di vita adatto al controllo del peso e delle sue comorbidità e offrire le terapie giuste al paziente giusto.
In questa direzione un importante passo è stata la preparazione della linea guida (LG) “Terapia del sovrappeso e dell'obesità resistenti al trattamento comportamentale nella popolazione adulta affetta da comorbilità metaboliche” promossa dall’Associazione Medici Endocrinologi (AME), pubblicata il 24 gennaio 2023 sul sito del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
La LG, sviluppata in collaborazione con la Società Italiana dell'Obesità (SIO), la Società Italiana della Chirurgia dell'Obesità (SICOB), l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) e la Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE) con il supporto metodologico dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, ha lo scopo di individuare il trattamento più efficace per i soggetti adulti affetti da sovrappeso (BMI >27) o obesità lieve o moderata (BMI>30 o >35 <40). La popolazione oggetto della LG presenta, inoltre, patologie metaboliche associate all’obesità quali: ipertensione arteriosa, dislipidemie, malattia metabolica del fegato, pre-diabete o diabete.
L'autorevolezza della LG deriva dalla metodologia utilizzata, richiesta dal SNLG, basata sulla revisione completa di tutti gli studi clinici randomizzati pubblicati sull’argomento, che per le loro caratteristiche garantiscono la maggior attendibilità dei risultati. Per giungere a un’analisi comparativa che potesse definire il trattamento migliore, è stata eseguita una network metanalisi degli studi identificati. Questa metodologia di analisi ha consentito di confrontare gli interventi in esame in aggiunta a un comparatore comune, l’intervento sullo stile di vita, anche in assenza di studi di confronto diretto fra i vari interventi. Tutto questo processo garantisce l’obiettività delle conclusioni, basate sulle evidenze, escludendo possibili influenze derivanti da opinioni personali dei componenti del gruppo inter-disciplinare e intersocietario degli estensori. Questo metodo rende la LG un riferimento importante dal punto di vista normativo e clinico per il medico che si prende cura dei pazienti affetti da obesità. Le terapie oggi disponibili, farmacologiche e chirurgiche, sono efficaci per indurre il calo ponderale e migliorare le comorbilità metaboliche ad esso associate. Le raccomandazioni consentono al medico di personalizzare la scelta terapeutica per ogni singolo paziente sulla base del suo profilo individuale di comorbilità.
Di queste terapie bisogna conoscere limiti, potenzialità e effetti collaterali ma, soprattutto, devono essere accessibili indipendentemente dalla disponibilità economica del paziente. Qualche passo in avanti nella direzione della rimborsabilità è stato fatto: per la prima volta un fondo di assistenza sanitaria privata ha offerto il rimborso, seppur parziale, di farmaci per l’obesità; a marzo 2022 la SIO ha depositato una domanda nella quale si chiede alle istituzioni di riconoscere la rimborsabilità dei farmaci per l’obesità per i pazienti con obesità grave o complicata.
Siamo certi che la pubblicazione della linea guida, riconosciuta dall’ISS, fornendo alle istituzioni le evidenze necessarie, potrà dare un contributo importante per il riconoscimento della rimborsabilità delle cure da parte del Sistema Sanitario Nazionale.
Ogni tassello compone il puzzle di un quadro difficile ma possibile che con il tempo si sta delineando sempre di più e che potrebbe garantire un futuro migliore a tutte le persone con sovrappeso o obesità.
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